PARTENOPE PANDEMONIUM
AA.VV. (Larcher)
Napoli. Una città che è una porta per altri mondi e, soprattutto, per infiniti livelli infernali. Supponiamo che questa folle metropoli conviva con un multiverso altrettanto folle: chiamiamolo Omnia Pandemonium.
Immaginiamo che da esso provengano le creature che popolano il bizzarro folklore partenopeo e in esso trovino rifugio le figure partorite dalla fantasia degli scrittori e i personaggi della Storia che hanno osato commerciare con conoscenze proibite…
I racconti sono suddivisi in tre sezioni temporali – Ieri, Oggi, Domani, citazione da una celebre opera di Eduardo De Filippo – tese ad evidenziare l’influsso e l’attraversamento di questo Altrove Assoluto nel Vissuto della città.
CONFESSIONE DI UN APPRENDISTA DI BOTTEGA (1751)
Una personale rivisitazione del mistero che avvolge la figura di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero. Lo splendore delle statue nella cappella di famiglia, l’impressionante realismo del Cristo Velato, della Pudicizia, del Disinganno… Quanto c’è di vero dietro la leggenda che lo vuole scopritore di un misterioso marmo alchemico? E, soprattutto: come si usa?
Una mano, padre. Una mano di donna, infilata su un perno e ricoperta da un sottile velo. Una eccezionale, sbalorditiva scultura in marmo, senza dubbio. Un’opera di cui divenni immediatamente invidioso solo per non esserne io l’eccelso autore. Ricordo che rimasi senza fiato per la perfezione della fattura e vidi che anche il mio maestro ne restò altrettanto impressionato: aperta verso l’alto come per accogliere lo spirito santo, e i particolari, padre! Attraverso quella straordinaria velatura, tanto morbida da non parere affatto di marmo, potevano scorgersi le delicate pieghe delle falangi, e la leggera increspatura sulle nocche, l’alveo delle unghie e il turgore delle vene… Ma poi, quello strano bordo un po’ stracciato all’altezza del polso, come se lo scultore avesse voluto dare la sensazione che la mano fosse stata segata. Una macabra stonatura in tanta celestiale perfezione che mi attanagliò lo stomaco, come un sinistro presagio. Il principe dovette accorgersene perché precisò: “È solo una prova, in effetti non ho badato a limare alcuni dettagli. Ma con lei sarà perfetto.”