Diventare supereroi significa riprendere possesso della propria vita e gestire ansia e stress.
Diventare dei supereroi si può. Avete presente la posa di Superman o Wonder Woman, quella con le mani poggiate sui fianchi e la testa alta? Esatto, proprio quella. Non è da stupidi assumere quella posizione quando ci sentiamo stressati, oppressi e compressi dai problemi. Anzi, e vi dico perché.
Diventare supereroi significa riprendere possesso della propria vita e gestire ansia e stress.
Se qualcuno è fan della serie tv Grey’s Anatomy sa che Amelia Sheperd, primario di neurochirurgia al Grey Sloan Memorial Hospital, la usa ogni volta che deve affrontare un intervento difficile. Be’, la cosa non è campata in aria. È infatti scientificamente provato che assumere quella posa per soli 2 minuti al giorno riequilibra i livelli di testosterone e cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress.
Gli eventi che a volte ci travolgono finiscono poi con lo schiacciarci; all’improvviso ci sentiamo piccoli, insignificanti. Vorremmo avere la forza di reagire ma proprio non la troviamo. L’unica cosa che ci sale su sono le lacrime, e lo spettro di un futuro incerto e buio.
Ma io scrivo storie, e so bene che il protagonista può trasformarsi egli stesso nell’eroe. È la volontà dello scrittore a cambiare il corso degli eventi, e che cos’è la vita se non un libro fatto di pagine bianche?
È umano pensare “è finita”, ma non lo è.
La vita va avanti, non aspetta. In questo il tempo è bastardo, impietoso; ci sprona a capire che a stare accartocciati su noi stessi sprechiamo solo giorni. Lui se ne fotte, va avanti.
E allora un giorno sono uscita sul balcone (lo stesso che mi terrorizzò quando certi pensieri oscuri mi hanno attraversata) e mi sono messa in posa da supereroe: ho spinto la testa verso l’alto (come anche il kung fu mi ha insegnato) e ho sollevato il mento. A testa alta e con le mani sui fianchi ho gonfiato il petto, e sono rimasta così, ad annusare l’aria per un tempo indefinito, finché non ho sentito davvero quell’energia dimenticata fluirmi dentro. Davvero, non sto scherzando.
Da allora faccio il supereroe ogni volta che ne sento il bisogno. Ho già cambiato una volta il corso della mia storia, e oggi mi ritrovo anche peggio a livello morale ma tanto, tanto più ricca e decisamente migliore. Credevo di aver riscritto il finale ma ho capito che neanche questo ci è dato di fare. Ci sto provando, questo sì. Ci possiamo provare tutti, scrittori e non.
Ognuno di noi può diventare l’eroe della propria storia. Non abbiamo bisogno di ulteriori personaggi bensì di mentori, qualcuno che ci aiuti e ci sostenga. Ma gli eroi siamo noi. Noi che ogni mattina ci alziamo dal letto e affrontiamo la giornata col sorriso, nonostante tutto. Noi che non ribaltiamo mai sui figli i nostri pesi. Noi che ci gestiamo certi momenti neri chiusi nel bagno di casa, e quando ne usciamo è come se niente fosse stato. Noi che combattiamo per restare ottimisti. Noi che in ginocchio non ci sappiamo proprio restare.
Noi. Voi. I veri supereroi.
Simonetta
Scrittrice, counselor, giornalista, motociclista, batterista e svariati altri “ista”. Ama i gatti e Stephen King ma lui non lo sa.